I tre arrivarono finalmente alla stazione e salirono sul treno.
Yuko: "Almeno stavolta siamo arrivati in tempo."
Yelena: "In che senso?"
Toria: "Oh, nulla... lascialo perdere."
Yuko: "Perché, vuoi dire che non ho ragione?"
Toria: "Mettiti a sedere e stai zitto."
Yuko borbottò qualcosa mentre si accomodava, e Yelena rise divertita.
Il treno parti lasciandosi la stazione alle spalle.
Dopo una mezz'oretta, Toria si addormento appoggiata al finestrino, Yuko rimase incantato a guardare il paesaggio fuori, mentre Yelena continuava a leggere quel vecchio libro in cerca di indizi.
Dopo un po', Yuko si voltò verso di lei.
Yuko: "Come mai hai questa passione per le cose strane?"
Yelena alzò un sopracciglio.
Yuko: "Dai, ammettilo... è una passione un po' particolare."
Yelena: "La stessa passione che può salvarti il culo."
Yuko: "Ok, dai... non volevo essere scortese."
Yelena: "Diciamo che da piccola ero affascinata da queste cose. Storie di alieni, fantasmi, misteri... hanno sempre avuto qualcosa di attraente per me."
Yuko la guardò, un po' perplesso.
Yuko: "A me invece hanno sempre fatto un po' paura...
"
Yelena: "Perché sei un cacasotto."
Yuko: "Cosa?! lo non sono un cacasotto! È solo che... quello che non vedo mi intimorisce, tutto qua."
Yelena sorrise, poi guardò Toria che dormiva.
Tornò a fissare Yuko.
Yelena: "Sai, mi stupisce che sia tua figlia."
Yuko: "Perché?"
Yelena: "È troppo sveglia rispetto a te."
Yuko: "Ah-ah, simpatica... Comunque me lo dicono tutti."
Yelena: "Vedi? Allora un fondo di verità c'è."
Yuko: "Avrà preso da sua madre."
Yelena: "Dove si trova adesso?"
Yuko si fece improvvisamente serio. Distolse lo sguardo verso il finestrino, osservando il paesaggio scorrere veloce.
Yuko: "È morta... poco più di un anno fa."
Yelena si fece seria a sua volta.
Yelena: "Oh... mi dispiace. Non volevo-"
Yuko: "Tranquilla. L'abbiamo superata."
Si voltò verso Toria e le accarezzò dolcemente i capelli mentre dormiva.
Yuko: "All'inizio è stato difficile, ma ci siamo abituati. Siamo una bella squadra."
Yelena: "Oh sì, si vede..."
Yuko: "Un incidente. Un ubriaco non ha visto il semaforo rosso. Lei stava tornando a casa con la spesa e..."
Yelena abbassò lo sguardo.
Yelena: "Mi spiace davvero."
Yuko: "È andata così. Però da me ha preso la bellezza e la forza!"
Fece una posa ridicola, mostrando i muscoli.
Yelena lo guardò con un sorrisetto amaro.
In quel momento, un signore si avvicinò fissando Yuko con attenzione. Lui lo notò e si fece di nuovo serio.
Yuko: "Le serve qualcosa?"
Signore: "Oh no, perdonami! Ti ho scambiato per mio nipote. Gli somigli davvero tanto,
giovanotto..."
Yuko: "Ah, capisco. Nessun problema."
Signore: "Scusate ancora. Buona giornata."
Yuko: "Anche a lei."
Yuko si voltò verso Yelena, che stava ancora leggendo.
Yuko: "Hai scoperto qualcosa in quel libro?"
Yelena: "Mmm... no, in realtà. È scritto in una lingua molto antica, non si capisce granché."
Yuko: "E dove l'hai imparata?"
Yelena: "Da sola."
Yuko: "Cosa? Da sola? Come hai fatto?"
Yelena: "Diciamo che da piccola avevo tanto tempo libero."
Yuko: "Ah sì? Come mai?"
Yelena abbassò lo sguardo, improvvisamente malinconica.
Yelena: "Beh, perché...'
"Informiamo i gentili passeggeri che al vagone 5 troverete il bar con snack e bevande."
Yelena: "Ah, finalmente... avevo proprio bisogno di un bel caffè."
Chiuse lentamente il libro, lo ripose nella borsa e si alzò. Guardò Yuko, ancora seduto accanto a Toria.
Yelena: "Ne vuoi uno?"
Yuko: "Oh no, grazie. Ne approfitto per riposare un po. Ho la sensazione che oggi sarà una giornata lunga."
Yelena annuì e si allontanò. Yuko si sistemò meglio sul sedile e chiuse gli occhi, accennando un sorriso mentre osservava Toria
dormire accanto a lui.
Attraversando i vagoni, Yelena raggiunse il bar del treno.
Barista: "Salve!"
Yelena: "Salve, mi fa un caffè per favore?"
Barista: "Subito'"
Il suono familiare della macchina che macinava il caffè la fece sentire, per un attimo, a casa.
Quando la tazzina le venne servita, la prese tra le mani con gratitudine e ne gustò il primo sorso.
Fu in quel momento che due ragazzi entrarono nel vagone. Uno era biondo, l'altro moro, e ridevano tra loro come due ragazzini fastidiosi.
Ragazzo biondo: "Ahaha, giuro che sei un idiota."
Ragazzo moro: "Sì, sì... oh, guarda un po'..."
Il moro puntò lo sguardo su Yelena.
Ragazzo moro: "Cosa ci fa una bella signorina tutta sola qui?"
Yelena ignorò la provocazione e si rivolse al barista.
Yelena: "Quanto le devo?"
Barista (leggermente stranita): "Sono due
euro."
Yelena tirò fuori una banconota.
Yelena: "Tenga pure il resto."
Fece per andarsene, ma il biondo si mise in mezzo.
Ragazzo biondo: "Ehi, bambolina. Stiamo parlando con te."
Yelena: "Sì, vi ho sentito, coglioni."
Si voltò e proseguì verso la porta.
Ragazzo moro: "Che hai detto?!"
Yelena cominciò a correre per il treno.
Ragazzo biondo: "Prendiamola, quella stronzetta!"
Yelena (correndo): "Merda... non riesco mai a starmene zitta, vero?"
Fortunatamente era più veloce di loro. Riuscì ad arrivare a un bagno e si chiuse dentro.
Yelena: "Cazzo... questi idioti non ci volevano.
Maledetti. Addis... come faccio adesso?
Aspetta... qui.."
Frugò nella borsa in fretta. La maniglia della porta cominciò a muoversi.
Yelena: "Cazzo, sono già qui..."
Continuò a cercare. Finalmente trovò lo spray al peperoncino.
Yelena: "Ok... ora apro e glielo spruzzo in faccia."
Si avvicinò alla porta. La maniglia si abbassò ancora.
Yelena: "Uno... due... tre!"
Spalancò la porta e spruzzò con forza.
Yelena: "Prendi questo, bastardo! Brucia, vero?"
Yuko: "Cazzooo! Bruciaaa! Ma che ti prende?!"
Yelena: "Eh? Yuko?! Ma che ci fai tu qui?!"
Yuko: "Dovevo andare in bagno! E tu?! Non potevi rispondere invece di attaccarmi?!"
Yelena: "Pensavo fossero quei due idioti!"
Yuko: "Pensavo fosse solo bloccata, la porta!
Merda, mi bruciano gli occhi!"
Fu allora che i due ragazzi arrivarono correndo.
Ragazzo moro: "Eccola!"
Ragazzo biondo: "Oh sì... ora non scappi più!"
Yelena li fissò.
Yelena: "Merda... e adesso?"